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Tg3 e Primo Piano spostati dopo mezzanotte

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Post by Ninus Sat 17 May 2008, 13:20

http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=20351

da Repubblica

ROMA - Il colpo di coda del Cda "unionista" - con lo spostamento a mezzanotte di Primo Piano e la sua sostituzione con una striscia satirica affidata a Serena Dandini - agita il centrosinistra e scatena una vera ribellione al Tg3.

La questione diventa anche politica, perché Antonio Di Pietro legge la cancellazione di Primo Piano come una manovra ordita da Walter Veltroni e favorita dal clima di dialogo con il Cavaliere. "Spostare a notte fonda Tg3 e Primo Piano? Anche questo si può fare!", ironizza il leader dell'Italia dei valori. "Ci chiediamo - aggiunge Di Pietro - come mai il nuovo clima di bon ton politico non abbia sconsigliato dal prendere un provvedimento di tale portata. Dopo il caso Travaglio, un altro episodio su cui riflettere profondamente".

La realtà tuttavia sarebbe diversa e lo stesso Veltroni si sarebbe premurato di far sapere ai giornalisti del Tg3 di essere "assolutamente estraneo" alla vicenda. La decisione di spostare a mezzanotte Primo Piano ("di fatto cancellandolo" obiettano al Tg3) risale infatti indietro nel tempo, al governo Prodi, e sarebbe stata caldeggiata dal vicedirettore generale Antonio Leone, d'intesa con il consigliere Rizzo Nervo (vicino a Rutelli), a beneficio della rete guidata da Paolo Ruffini.

Dal Corriere

La logica del piano, dal punto di vista dei vertici, è chiara: basta con la sovrapposizione dei generi nelle stesse fasce orarie. Per spiegarci: se c’è Vespa su Raiuno, perché proporre anche «Primo Piano » su Raitre?

I giornalisti del Tg3 chiedono:

“Siamo disposti”, continua ancora la nota, “a discutere su tutto ma non siamo disposti a vedere relegata l'informazione del tg3 nel cuore della notte. Siamo disposti a discutere sulla qualità e sugli ascolti ma non siamo disposti a discutere sulla titolarità dell'informazione che è e deve restare alle testate. Chiediamo il congelamento del progetto. E chiediamo di ridiscutere tutti gli spazi informativi della nostra testata, come chiede anche il nostro direttore. Non siamo disposti”, concludono i giornalisti del Tg3, “ad abbandonare i cittadini del servizio pubblico che da sempre ci chiedono nuovi spazi per raccontare i fatti e i misfatti di questo paese. Anche questa è democrazia. Non siamo assolutamente disposti a delegare a nessuno il nostro diritto dovere di fare informazione”.

Da tutto ciò due conclusioni:

1) E' una strana sensazione il fatto che Tg3 e Primo Piano (che sono le uniche testate giornalistiche non prone all'accozzaglia deliqneute di arcore/fascisti "presidenti" ci camera/zalli del nord (ovvero Lega)) siano difesi da Di Pietro (un populista esibizionista che deve molto alla tv e alla sua immagine) e nulla venga da quel calderone che è il Pd. Inoltre l'inesistenza parlamentare delle sinistre non aiuta tutto ciò.

2) Sostituire l'informazione con la satira significa la vittoria dell'idea berlusconiana/gasparriana che la satira fa informazione e che quindi nessuno scadalo se l'informazione serale del terzo canale viene rimpiazzata dalla Dandini, che fa, appunto, "informazione".

Probabilmente il punto al quale vogliono arrivare è quello di far diventare così simile l'informazione (si vedono le pagine di cucina, hobby, candid camera, bambini che giocano con i cuccioli di cane, gossip su Sarkozy e Bruni) alle trasmissioni mediasettiane di intrattenimento così da completare il piano diabolico di far passare per realtà la finzione di tali tamarrate poichè non più distinguibili dai Tg (anche Cucuzza parla di cronaca, anche Verissimo parla di gossip, anche la De Filippi parla di tematiche "sociali", anche Lucignolo è giornalismo d'indagine, anche Bonolis parla d'attualità).

La verità è la Tv, chi legge libri è un parruccone vecchio secchione che non farà mai nulla nella vita e criticherà il tutto per invidia, perchè anche lui in fondo in fondo vuole essere come i beoti del grande fratello o le veline del parlamento (Carfagna e Gardini docent) ma siccome è sfigato è invidioso (ovviamente i Travaglio, gli Augias, i Santoro, i Sartori, gli Iacona rientrano in questa categoria).

Come profetizzò Sartori in famoso saggio (famoso? bah...chi prendo in giro, siamo in Italia) si è passati dall'Homo Sapiens all'Homo Videns.

Abbiamo perso, hanno vinto.
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Post by Shelby Sat 17 May 2008, 13:39

Qua abbiamo perso tutti, purtroppo.

Non si tratta solo di una perdita politica, è quello che ti dicevo io nell'altro topic, quello sui CPTA, il piano è rimbambire tutto e tutti, svilendo i prinicipi generali, di diritto e non (perché prima di pensare ai valori costituzionali o fondamentali della società tutta, dovrebbe essere il buonsenso a far capire che qualcosa non va più).

Stanno cercando di trasformare il popolo italiano, i cittadini, in sudditi. Non dico che prima non fosse questo il piano o non si stesse puntando a questo, ma è ovvio che se tutta la sinistra (quella vera, quella che critica, perché no anche in maniera eccessiva, quella che protesta e che porta avanti idee alternative e diverse da quelle che la tv incarna, insomma, per capirci) ora non esiste più. Si prospetta un futuro in cui saranno sempre d'accordo su tutto. Oggi come oggi, il popolo Rom sta subendo un qualcosa che è più simile ad una persecuzione, perché proprio la gran parte di loro, penso a quelli provenienti dal Kosovo, sono stati "accolti" dai Paesi occidentali, e nessuno dice nulla, cioè ma dov'è Veltroni???????

Questo essere mi dovrebbe rappresentare???
Travaglio viene tacciato di diffamazione o quant'altro ed il PD risponde appoggiando l'operato di quanti agiscono tappandogli la bocca. Una parte del Paese non esiste più, è stata e deve essere cancellata perché siamo, come dicevi tu Nino, gli invidiosi, la feccia (NOI O_O).

Ripeto spero esista una linea di confine, oltre la quale non venga permesso loro di andare. Dall'altra parte molti sostengono che ci abitueremo anche a questo.
Boh non so che dire.
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Post by ilSignorCarlo Sat 17 May 2008, 13:40

Ninus wrote:
Da tutto ciò due conclusioni:

1) E' una strana sensazione il fatto che Tg3 e Primo Piano (che sono le uniche testate giornalistiche non prone all'accozzaglia deliqneute di arcore/fascisti "presidenti" ci camera/zalli del nord (ovvero Lega)) siano difesi da Di Pietro (un populista esibizionista che deve molto alla tv e alla sua immagine) e nulla venga da quel calderone che è il Pd. Inoltre l'inesistenza parlamentare delle sinistre non aiuta tutto ciò.

2) Sostituire l'informazione con la satira significa la vittoria dell'idea berlusconiana/gasparriana che la satira fa informazione e che quindi nessuno scadalo se l'informazione serale del terzo canale viene rimpiazzata dalla Dandini, che fa, appunto, "informazione".

Beh, l'idea che la satira informi è molto cara a Luttazzi. La questione quindi non è tanto con cosa si sostituisce il programma, ma proprio il fatto che si sostituisca, visto che comunque è l'unico tg decente, probabilmente, quindi, anche l'unico fastidioso per il centro destra e un ottimo programma di approfondimento.

Inoltre fa un po' ridere anche il fatto che chiamino satira quella della Dandini. Ora, non so a che programma si riferiscano, ma ultimamente, penso a Parla con me, i suoi programmi erano piuttosto innocui. Insomma, satira per modo di dire, un po' come quella di Crozza. Una satira da Partito Democratico, direi.
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Post by Ninus Sat 17 May 2008, 13:58

Shelby wrote:Stanno cercando di trasformare il popolo italiano, i cittadini, in sudditi.


Come diceva l'ex cantante dei Soad "post-materialistic society the unthinking majority" Tg3 e Primo Piano spostati dopo mezzanotte 535130
Non so come faccia Sartori a prendere tutto con ironia ed allegria, sarà perchè è toscano, boh?

ilSignorCarlo wrote:Una satira da Partito Democratico, direi.

Esatto, eheh. Una satira politically correct...cioè non satira...
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Post by Shelby Sat 17 May 2008, 14:27

Aaaah Serj, lui si che è un uomo *_* Tg3 e Primo Piano spostati dopo mezzanotte 543595
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Post by Ninus Sun 18 May 2008, 15:07

A tal proposito ecco un bel'articolo basato sull'argumentum contra personam del "quotidiano" credo berlusconiano il legno storto

Il professore Giovanni Sartori, ieri sul Corrierone, ha pronunciato il suo verdetto sul governo: bocciato per incompetenza. Chi si salva sono soltanto Tremonti, Brunetta e Sacconi.

Fin qui esatto.

Dopodichè apre una parentesi sull'Obama studente che non ha seguito nessuna materia del politologo all'università a prova(?) della sua spocchiosità.

Per chi non lo avesse inquadrato, Sartori è quell'arzillo vecchietto spesso ospite di Floris, toscanaccio con la lingua lunga. Una volta definì il candidato democratico Barack Obama un lavativo perché non frequentava i suoi corsi. Non ci credete? Leggete un po': "Insegnavo tre cose: teoria della democrazia, che dovrebbe essere rilevante per un futuro presidente; un corso di teoria dei partiti, e anche questo dovrebbe essere di interesse per un futuro presidente; e un corso di logica che spiegava come costruire un discorso e ragionare in politica". Attenzione, arriva la perla: "Io non l'ho mai visto questo Obama, in nessuno dei corsi. Ne sono offeso. Allora: o aveva altri obiettivi o faceva il lavativo. Io ero noto come professore severo. Quindi i lavativi mi scansavano. Ho questa prevenzione a titolo personale, e oggi per vendetta non lo voterei. Se ha saltato i miei corsi non sa nulla di democrazia, di partiti, né di buona logica". Ecco, il tipino è questo qui. Capite bene, dunque, che non c'è trippa per gatti.

Iniziano le balle, una dietro l'altra, ma dette con sicurezza e disinvoltura che sembrano vere.

Romano Prodi con il gruppo del Mulino, Beniamino Andreatta con l'Arel, Tommaso Padoa-Schioppa, Leopoldo Elia, Luigi Spaventa, Giovanni Maria Flick, Luigi Berlinguer, Giuliano Amato, Augusto Fantozzi e altri. Nonostante la competenza accademica (e comunque avrei da ridire, visto che Padoa-Schioppa si è fatto respingere due provvedimenti importanti dal Consiglio di Stato e dal Tar per incompetenza ad agire), nessuno di loro ha retto all'impatto della politica. E soprattutto nessuno di loro ha cambiato alcunché. Conosco l'obiezione: ci hanno portati nell'euro. Bocca taci: a quale prezzo? Con quale cambio lira-euro?

Ecco la prima panzana. Innanzitutto non è un "niente" l'operazione di politica economica più ardua fatta in Italia dal dopoguerra in poi.
Inoltre quale cambio? E' stato fatto a 2000 lire ma i "berluscones" erano per i 1500 lire contro euro... cosa avrebbe provocato una lira più forte?

Suvvia, barattarono il potere d'acquisto degli italiani con un posto nell'euroclub della finanza. Gli italiani furono tenuti a debita distanza da ogni tipo di consultazione, tant'è che oggi una stragrande maggioranza di popolazione ancora maledice quel cambio e non si sente europea nemmeno un pochino. Dovevamo stare fuori dall'euro e dall'Europa? Certo che no. Sarebbe bastato non entrare in Europa con il cappello in mano, piagnucolanti: le soluzioni intermedie c'erano.

Ecco che tacciono...perchè non spiegano perchè il cambio dovesse essere diverso, quanto e gli effetti? Gli effetti erano più disoccupazione, meno esportazioni, prezzi comunque alti per via della speculazione (perchè il cambio a 1500 sarebbe stato più "facile"?). Insomma un disastro.
Viene trasformata un'impresa storica (ottenere il cambio più svalutato possibile, perchè l'industria italiana non è quella tedesca) in un dubbioso flop dei "tecnici" e "accademici". Tutto basato su una balla.

Poi torna a Sartori

Torniamo a Sartori. Pardon, al professor Sartori; quello che "Obama era un fannullone perché non frequentava i miei corsi". Gratta gratta Sartori non può sopportare l'idea che uno come Berlusconi sia ancora presidente del Consiglio, per di più con così tanto consenso. Il resto è contorno.

E questo prova la competenza di Alfano alla giustizia, Prestigiacomo all'ambiente, Gelmini all'istruzione, Maroni all'interno e Bossi alle riforme?

Fino a pochi giorni prima del voto, il Nostro scriveva sul Corriere che era sicuro del pareggio perché il "porcellum", per sua stessa natura, non poteva che portare al pareggio. Non solo. Sartori invitava a far impazzire il sistema elettorale attraverso il voto disgiunto. Né i lettori del Corriere, né gli italiani lo hanno seguito. E infatti Berlusconi ha stravinto. E, col porcellum, ora governerà a suo modo. È dura da mandar giù per il professorone, ma il rapporto che lega il Cavaliere coi suoi elettori è carismatico, è leaderistico, è totale. Prescinde dalla competenza così come la intende Sartori. L'unica forza che si è potuta smarcare da questa tenaglia è stata la Lega, che esercita una leadership analoga sebbene in un territorio delimitato. Dunque, la competenza tecnica degli altri diventa accessoria allorquando un leader dice chiaramente che si farà come dice lui.

Noto una certo elogio della incompetenza, come addirittura accessoria. E questa dovrebbe essere una risposta a Sartori o una prova di competenza dei "ministri" del nuovo governo?

La velocità della formazione del governo e il decisionismo di queste prime battute sono un'ottima presentazione. Per non dire che sono ciò che gli italiani vogliono: uno (e uno solo) che si assume la responsabilità di governare. Infine, un'ultima breve considerazione. Fintanto che l'Italia sarà attorcigliata nella burocrazia, nei mille uffici e nei mille capetti e finché non avrà deciso che forma di governo e di Stato darsi, né Platone né Einstein né Superman riusciranno mai a combinare qualcosa di più.

Qui inveiscono populisticamente contro la "burocrazia"...piove burocrazia ladra...

Sartori si metta l'anima in pace. Perché Maroni, Bossi, la Gelmini o la Prestigiacomo a prescindere debbono essere incompetenti? Intanto si tratta di politici che hanno un rapporto diretto col territorio che li ha espressi. In secondo luogo, hanno competenza politica. E questo basta in un governo che è appunto politico e non tecnico.

Esilarante. L'articolo finisce col darla vinta a Sartori sulla incompetenza tecnica dei ministri e con l'elogio dell'incompetenza. Conclusione che per nulla giustifica l'articolo "Sartori, professore di aria fritta".

L'articolo è di Gianluigi Paragone (mi sa direttore o ex direttore della Padania).

Che dire, la caccia al non imbecille è già iniziata. :D
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Post by Ninus Sun 18 May 2008, 15:29

Il Tempo (quotidiano che è venduto, a differnza del primo) supera Paragone.

Si legge nell'articolo:

Giovanni Sartori studia ormai da controfigura di Montanelli (li unisce la toscanitudo). Pontificando alle masse bovine da educare, ha scritto che il quarto governo Berlusconi è afflitto dall'incompetenza: ragazzine "nuoviste" senza arte né parte, Altero Matteoli, super-prezzemolo; Stefania Prestigiacomo verde; Angelino Alfano che ignora il concetto di giustizia; Sandro Bondi premiato alla cultura perché scrive poesie alle commesse di Montecitorio e a Berlusconi.



Tutti aggettivi inventati (si veda l'articolo di Sartori sul Corriere)

Poi, il "grande vecchio" ha aggiunto che i governi dc della prima Repubblica garantivano almeno la seria provvisorietà (governi-balneari; governi-ponte etc).

Inventato anche questo:

Sartori wrote:Si dirà che è sempre stato così sin da quando la Dc inventò il manuale Cencelli per la spartizione dei posti di governo. Però proprio così no. Ai tempi del dominio Dc non c'era alternanza. Inoltre vigeva la convenzione dei governi «brevi». Pertanto il potere veniva spartito in rapida rotazione pescando sempre nella stessa nomenklatura. Il che consentiva a tutti di tornare più volte al potere, e così finiva che molti tornassero a ministeri che avevano già guidato. La competenza valeva poco anche allora; ma la prassi finiva per produrre ministri che si erano man mano addestrati.

Insomma: il guru della stabilità elettorale che rimpiange l'instabilità virtuosa delle rotazioni dei governi dc. Risposta 1: ma la stabilità non era un valore? Risposta 2: la presunta incompetenza del "governo del capo" (Sartori salva solo Brunetta, Sacconi e Tremonti), se farà il male del Paese, non farà peggio del governo Prodi. Pecoraro-Scanio era un esperto ecologista, ma....

Ecco che finisce con il trarre conclusioni sbagliate su premesse e fatti (inventandosi un'altro articolo che non corrisponde a quello di Sartori) sbagliate.

Naturalmente il Tempo è di proprietà del ricco immobiliarista Domenico Bonifaci. Sopravviverà anche senza incentivi. :D
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