Donne, scienza e la situazione italiana...

... ovvero: non ci smentiamo mai.

Ho letto questo interessante articolo: http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/scienza_e_tecnologia/donne-matematica/donne-matematica/donne-matematica.html

Si parla di uno studio dove viene analizzato il rapporto fra le donne e il brillare o meno in una disciplina scientifica come la matematica. Viene mostrato come non c'entrano affatto predisposizioni genetiche e/o di sesso, ma, ancora una volta, le cause sono esclusivamente culturali. Nei paesi dove le donne sono più emancipate, infatti, sono agli stessi livelli degli uomini. Inutile dire che l'Italia non è fra questi paesi, ma anzi, tanto per cambiare, è agli ultimi posti :D

Chi l'avrebbe mai detto?

Che poi è anche strano, perché da quel che so a matematica ci sono molte più femmine che maschi. Almeno, a Bologna è così. Una percentuale notevolmente maggiore. Probabilmente saranno tutte future insegnanti, chissà o emigreranno in paesi più civilizzati.

Comunque, che tristezza u_u

In Italia la posizione femminile è ancora troppo troppo marginale sia nel mondo del lavoro che, in generale, in tutte le espressioni sociali.

Se penso al mondo del diritto, le donne avvocato, indubbiamente ci sono, ma devono faticare il quadruplo per dimostrare di valere e di essere compenti come o più degli uomini, soprattutto nell'area penale, non parliamo, poi, se sono avvocate-madri. Non so se le cose cambieranno mai, credo ci siano diversi elementi da considerare in una prospettiva di crescita ed abbandono di certi "modi di pensare e vedere la realtà", a parte la mentalità delle donne stesse - che è ancora prevalentemente legata ad una stratificazione sessista - manca una cultura sociale.

In quanti casi è ancora forte la comune concezione che le donne sono più portate per l'insegnamento e meno per altre attività, considerate come "più maschili"?
Questo è assolutamente falso!

Non è vero, non ci sono predisposizioni genetiche per determinati ruoli o posizioni sociali (ci mancherebbe, sarebbe inquietante!!), si tratta di regole culturali e retrograde, dettate da una cultura vecchia e di cui faremmo molto volentieri a meno. La nostra società è da sempre basata su questa differenziazione di ruoli legati alla supremazia maschile, ma quanto è vero? Non dico che non sussistano, in questo momento storico, delle differenti tedenze, ma sono convinta dipendano unicamente dall'educazione rivcevuta (diversa per le femmine rispetto che per i maschi) e dalle tradizioni per cui la donna è più cagionevole e meno capace di fare alcuni sforzi.

Cominciamo a pensare in una maniera diversa, magari potremmo scoprire che le cose non stanno proprio così, a meno che questo non ci spaventi, ma, allora, è un'altra storia!

In Italia la posizione femminile è ancora troppo troppo marginale sia nel mondo del lavoro che, in generale, in tutte le espressioni sociali.

Lo sapevate che è sempre comunque il mezzogiorno che rovina la media nazionale? Se l'Italia si fermasse a Roma sarebbe uno degli stati più ricchi d'Europa. :D

Inoltre ecco perchè le donne lavorano poco, secondo l'Istat:

Nel nostro paese solo il 6 per cento dei bambini al di sotto dei tre anni trova posto in un nido pubblico, contro il 48 della Svezia, il 29 della Germania e il 10 per cento della Francia, mentre dal 1998 a oggi la quota di bimbi che frequenta nidi privati è salita dal 34,4 al 45,5 per cento.

Naturalmente, sono sempre i soliti a dare il buon esempio. :D

Non c'è niente da fare, l'Italia fa proprio schifo, soprattutto il mezzogiorno.

Purtroppo sono i terroni che si sforzano il più possibile per dare ragione alla Lega.

Possibile che per le scienziate sia così utopico esprimere le proprie potenzialità?

Dubito fortemente che nei Paesi del sud vengano alimentate le aspirazioni e le inclinazioni di donne che decidono di dedicarsi allo studio o alle scienze in generale.

Forse uno dei problemi più grossi è che, per una donna, la carriera è vista come un'alternativa alla famiglia e ciò credo dipenda in gran parte dal fatto che il perno centale della famiglia sia ancora la donna, insomma la figura femminile. Sicuramente, nel meridione, ciò avviene nella stragrande maggioranza dei casi, ma credo che sia un retaggio storico presente in generale.

Se guardiamo ai Paesi dell'Europa del nord, si è già passati oltre.

Se guardiamo ai Paesi dell'Europa del nord, si è già passati oltre.

Chissà per quale motivo? Sarà colpa dei socialisti sfasciafamiglie?