[CINECLUB #5] Bloody Sunday
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[CINECLUB #5] Bloody Sunday
Il nuovo film del CINECLUB sarà:
BLOODY SUNDAY
Titolo originale: Bloody Sunday
Regia: Paul Greengrass
Sceneggiatura: Paul Greengrass
Fotografia: Ivan Strasburg
Musiche: Dominic Muldoon
Montaggio: Clare Douglas
Anno: 2002
Nazione: Gran Bretagna/Irlanda
Produzione: Mikado
Durata: 107'
Data uscita in Italia: 03 maggio 2002
CAST
Major General Ford Tim Pigott-Smith
Maclellan Nicholas Farrell
Lagan Gerard McSorley
Ivan Cooper James Nesbitt
Spero vi piaccia, non l'ho mai visto, ma penso che la tematica possa essere comunque interessante.
Per evitare che ci si possa fare un'idea sbagliata riporto la trama.
Giorno di scadenza: 7 aprile 2008
BLOODY SUNDAY
Titolo originale: Bloody Sunday
Regia: Paul Greengrass
Sceneggiatura: Paul Greengrass
Fotografia: Ivan Strasburg
Musiche: Dominic Muldoon
Montaggio: Clare Douglas
Anno: 2002
Nazione: Gran Bretagna/Irlanda
Produzione: Mikado
Durata: 107'
Data uscita in Italia: 03 maggio 2002
CAST
Major General Ford Tim Pigott-Smith
Maclellan Nicholas Farrell
Lagan Gerard McSorley
Ivan Cooper James Nesbitt
Spero vi piaccia, non l'ho mai visto, ma penso che la tematica possa essere comunque interessante.
Per evitare che ci si possa fare un'idea sbagliata riporto la trama.
Giorno di scadenza: 7 aprile 2008
- Spoiler:
- Il 30 gennaio 1972 a Derry, in Irlanda del Nord, l'esercito britannico fece fuoco e uccise tredici cittadini inermi che partecipavano a una marcia per i diritti civili. Questo evento, che venne battezzato con 'Bloody Sunday', fu un passaggio cruciale nella travagliata storia moderna dell'Irlanda: il conflitto si trasformò allora in guerra civile, sull'onda di questa tragedia molti giovani furono spinti a entrare nelle file dell'IRA e venne avviato un ciclo di violenze che durò venticinque anni.
Fonte: Trova Cinema
Re: [CINECLUB #5] Bloody Sunday
Appena finito di vedere.
Innanzitutto ritengo impossibile non scindere il film in sé dagli eventi che narra, essendo una storia vera, per cui prima parlerò del film e poi della sua storia.
Come per tutti i film di questo tipo il punto di vista da cui procede la narrazione è di fondamentale importanza: una cosa è vedere questa storia dal punto di vista di un soldato, altro è dal punto di vista di un civile, altro ancora da quello di un politico dalle belle speranze. Bloody sunday tenta di mettere tutte e tre questi aspetti insieme, alternando la visuale (anche se quella del politico la fa da padrone e le altre due servono solo a completare il quadro d'insieme), e ho apprezzato molto questa scelta in quanto dona al film un respiro più ampio e un quadro completo della situazione.
L'arco della storia si restringe solo a quella domenica maledetta: non seguiamo i personaggi prima e dopo, tutta la narrazione è stretta e si concentra sugli avvenimenti di sangue. Questa forse è la cosa che mi è piaciuta meno del film: avrei preferito una caratterizzazione dei personaggi maggiore, magari avremmo potuto seguirli a partire da qualche giorno prima, avrei voluto respirare la loro rabbia, avrei voluto vedere l'ambientazione anni '70 mostrarsi in tutto il suo fascino. Ma sono scelte difficili da compiere, e immagino che la scelta di optare per un film secco e crudo sia di tutto rispetto comunque.
Dal lato della regia mi sono piaciuti molto i tagli a sfumare in uscita che interrompevano le frasi, arrivano quasi a caso e danno una forte sensazione di realismo, di folla, di manifestazione con tante persone, tante parole, tanto tutto.
Poi c'è il telefono che squilla in continuazione, sia durante i preparativi della manifestazione sia nella sede dei militari: sin da subito ci sono questi squilli a vuoto che mi hanno lasciato una sensazione di oppressione e fastidio, perché in un giorno così tragico non c'è tempo di rispondere al telefono.
Giudizio assolutamente positivo per il film, quindi, che è fatto molto bene e colpisce allo stomaco proprio come dovrebbe.
Sull'evento, invece, esprimo tutta la mia indignazione e incredulità. Sembra davvero assurdo che in un paese occidentale e civilizzato accadano di queste cose, queste guerre civili religiose che noi troppo spesso addossiamo a culture lontane ed estranee.
Quando i soldati hanno iniziato a sparare sulla folla ho pianto, in due occasioni diverse.
Il punto di riferimento più vicino nella mia mente sono di sicuro i fatti di Genova, che pure se molto diversi (non solo per numeri di morti) hanno la stessa irrazionale base: violenza sui civili pacifisti per colpa di poche frange violente.
Chiudo il post con una segnalazione: se vi è piaciuto questo film vi consiglio caldamente di recuperare Breakfast on Pluto, bellissimo film di Neil Jordan uscito uno o due anni fa che, attraverso le vicende di un transessuale irlandese che sogna la ribalta delle luci di Londra, racconta tutto un mondo di violenza, terrore e disperazione dell'Irlanda degli anni '60 e '70. Al contrario di Bloody Sunday Breakfast on Pluto è fiction e ha anche alcuni momenti molto divertenti (anche grazie ad una regia geniale, ma geniale davvero), anche se ciò che lascia il film è un toccante senso di disperazione.
Innanzitutto ritengo impossibile non scindere il film in sé dagli eventi che narra, essendo una storia vera, per cui prima parlerò del film e poi della sua storia.
Come per tutti i film di questo tipo il punto di vista da cui procede la narrazione è di fondamentale importanza: una cosa è vedere questa storia dal punto di vista di un soldato, altro è dal punto di vista di un civile, altro ancora da quello di un politico dalle belle speranze. Bloody sunday tenta di mettere tutte e tre questi aspetti insieme, alternando la visuale (anche se quella del politico la fa da padrone e le altre due servono solo a completare il quadro d'insieme), e ho apprezzato molto questa scelta in quanto dona al film un respiro più ampio e un quadro completo della situazione.
L'arco della storia si restringe solo a quella domenica maledetta: non seguiamo i personaggi prima e dopo, tutta la narrazione è stretta e si concentra sugli avvenimenti di sangue. Questa forse è la cosa che mi è piaciuta meno del film: avrei preferito una caratterizzazione dei personaggi maggiore, magari avremmo potuto seguirli a partire da qualche giorno prima, avrei voluto respirare la loro rabbia, avrei voluto vedere l'ambientazione anni '70 mostrarsi in tutto il suo fascino. Ma sono scelte difficili da compiere, e immagino che la scelta di optare per un film secco e crudo sia di tutto rispetto comunque.
Dal lato della regia mi sono piaciuti molto i tagli a sfumare in uscita che interrompevano le frasi, arrivano quasi a caso e danno una forte sensazione di realismo, di folla, di manifestazione con tante persone, tante parole, tanto tutto.
Poi c'è il telefono che squilla in continuazione, sia durante i preparativi della manifestazione sia nella sede dei militari: sin da subito ci sono questi squilli a vuoto che mi hanno lasciato una sensazione di oppressione e fastidio, perché in un giorno così tragico non c'è tempo di rispondere al telefono.
Giudizio assolutamente positivo per il film, quindi, che è fatto molto bene e colpisce allo stomaco proprio come dovrebbe.
Sull'evento, invece, esprimo tutta la mia indignazione e incredulità. Sembra davvero assurdo che in un paese occidentale e civilizzato accadano di queste cose, queste guerre civili religiose che noi troppo spesso addossiamo a culture lontane ed estranee.
Quando i soldati hanno iniziato a sparare sulla folla ho pianto, in due occasioni diverse.
Il punto di riferimento più vicino nella mia mente sono di sicuro i fatti di Genova, che pure se molto diversi (non solo per numeri di morti) hanno la stessa irrazionale base: violenza sui civili pacifisti per colpa di poche frange violente.
Chiudo il post con una segnalazione: se vi è piaciuto questo film vi consiglio caldamente di recuperare Breakfast on Pluto, bellissimo film di Neil Jordan uscito uno o due anni fa che, attraverso le vicende di un transessuale irlandese che sogna la ribalta delle luci di Londra, racconta tutto un mondo di violenza, terrore e disperazione dell'Irlanda degli anni '60 e '70. Al contrario di Bloody Sunday Breakfast on Pluto è fiction e ha anche alcuni momenti molto divertenti (anche grazie ad una regia geniale, ma geniale davvero), anche se ciò che lascia il film è un toccante senso di disperazione.
Re: [CINECLUB #5] Bloody Sunday
L'ho visto quasi subito ma ho dimenticato di commentarlo.
Secondo me è un bel film. La morale non è favorevole ad uno dei due contendenti in campo ma di principio, cioè il rifiuto della violenza per risolvere controversie.
Non ha ragione l'esercito, che avrebbe sparato anche se non fossero intervenute le milizie dell'Ira, ma non ha ragione nemmeno l'Ira, che in questo caso quasi quasi legittima l'operato fatto dall'esercito, insomma dà una scusa.
Chi ci va di mezzo sono i manifestanti.
Secondo me è un bel film. La morale non è favorevole ad uno dei due contendenti in campo ma di principio, cioè il rifiuto della violenza per risolvere controversie.
Non ha ragione l'esercito, che avrebbe sparato anche se non fossero intervenute le milizie dell'Ira, ma non ha ragione nemmeno l'Ira, che in questo caso quasi quasi legittima l'operato fatto dall'esercito, insomma dà una scusa.
Chi ci va di mezzo sono i manifestanti.
Ninus- Cazzone impermeabile
- Number of posts : 710
Città : natale
Registration date : 2007-12-29
Re: [CINECLUB #5] Bloody Sunday
Sì, vero, questa è la morale del film (e non è un caso se il punto di vista del pacifista è il principale mentre quelli secondari sono delle due fazioni opposte - i soldati e i ragazzi violenti).
Re: [CINECLUB #5] Bloody Sunday
Non ho purtroppo ancora avuto tempo per guardarlo, ma spero di farlo entro questa settimana, con Carlo, sì da lasciare un commento.
Ma a chi tocca adesso?
Ancora non hanno scelto né Nino, né Marilena o Adele.
Ma a chi tocca adesso?
Ancora non hanno scelto né Nino, né Marilena o Adele.
Re: [CINECLUB #5] Bloody Sunday
Ok vado io...
il film me l'aveva consigliato Carlo ed è uno dei film più tristi che abbia mai visto il titolo è
L'uomo che non c'era
Titolo originale: The Man Who Wasn't There
Lingua originale: {{{linguaoriginale}}}
Paese: USA
Anno: 2001
Durata: 116'
Colore: B/N
Audio: sonoro
Genere: drammatico/noir/ thriller
Regia: Joel ed Ethan Coen
Soggetto: Joel ed Ethan Coen
Sceneggiatura: Joel ed Ethan Coen
Interpreti e personaggi
Billy Bob Thornton: Ed Crane
Frances McDormand: Doris Crane
James Gandolfini: "Big Dave" Brewster
Michael Badalucco: Frank
Katherine Borowitz: Ann Nirdlinger
Jon Polito: Creighton Tolliver
Richard Jenkins: Walter Abundas
Scarlett Johansson: Rachel "Birdy" Abundas
Tony Shalhoub: Freddy Riedenschneider
Jack McGee: Burns
Adam Alexi-Malle: Jacques Carcanogues
Alan Fudge: Diedrickson
ops apro un altro topic
il film me l'aveva consigliato Carlo ed è uno dei film più tristi che abbia mai visto il titolo è
L'uomo che non c'era
Titolo originale: The Man Who Wasn't There
Lingua originale: {{{linguaoriginale}}}
Paese: USA
Anno: 2001
Durata: 116'
Colore: B/N
Audio: sonoro
Genere: drammatico/noir/ thriller
Regia: Joel ed Ethan Coen
Soggetto: Joel ed Ethan Coen
Sceneggiatura: Joel ed Ethan Coen
Interpreti e personaggi
Billy Bob Thornton: Ed Crane
Frances McDormand: Doris Crane
James Gandolfini: "Big Dave" Brewster
Michael Badalucco: Frank
Katherine Borowitz: Ann Nirdlinger
Jon Polito: Creighton Tolliver
Richard Jenkins: Walter Abundas
Scarlett Johansson: Rachel "Birdy" Abundas
Tony Shalhoub: Freddy Riedenschneider
Jack McGee: Burns
Adam Alexi-Malle: Jacques Carcanogues
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