[LIBRO] Nostra Eccellenza

Su Peace Reporter:

Nostra Eccellenza
Un'altra Italia è possibile?



Scritto per noi da
Filippo Solibello


Ce lo siamo chiesti spesso negli ultimi anni, la risposta che ci siamo dati è contenuta nelle pagine di Nostra Eccellenza ed è inequivocabilmente sì. Un'altra Italia non solo è possibile ma già esiste: è nelle scuole, nei posti di lavoro, nei piccoli comuni e nella testa di tante persone che non si rassegnano al clima di sfiducia che da anni attanaglia la penisola. L'Italia che abbiamo incontrato e raccontato nel libro l'abbiamo conosciuta in molti anni di girovagare per la penisola, l'abbiamo intervistata tante volte alla radio nelle scorribande di Caterpillar e ci è stata segnalata di volta in volta da amici, parenti e fiancheggiatori.

E' un paese che reagisce, sono storie e cittadini che i giornali e le televisioni non raccontano: è il professore del ITC di Rimini che insieme ai suoi ragazzi ha inventato i primi motorini a metano al mondo (fanno più di cento chilometri con un euro), è il sindaco di verbania che fa viaggiare gratis i suoi concittadini sugli autobus, è Mario Preve, imprenditore del riso che è riuscito a vendere i suoi chicci ai cinesi, è la discarica modello di Peccioli lontano anni luce dai disastri campani. Ma è anche il comune di Torino che risparmia decine di migliaia di euro (e tonnellate di CO2) rasando l'erba dei parchi cittadini con i greggi di pecore e non con i trattori, è la diocesi di Trento che invita a vivere la quaresima digiunando dall'automobile, è la decrescita felice che diventa realtà!

Perché non ci siano dubbi ve lo diciamo subito: il libro non è di parte, è fazioso. Troverete risposte inaspettate alle grandi questioni sollevate dalla modernità, ci sono sguardi obliqui che ci possono aiutare più di mille convegni e mille dibattiti a mettere a fuoco la complessità del vivere quotidiano, ci sono piccole soluzioni per enormi problemi e grandi idee per piccole questioni. L'energia, la mobilità, i rifiuti, il rapporto con le merci e con le altre specie animali, il pubblico e il privato, non ci siamo risparmiati nulla in questo viaggio di inizio millennio che ci ha portato in quella terra di nessuno tra la società civile, la piccola e media impresa, gli amministratori locali e l'impegno etico. Se cercate motivi validi per continuare a sperare in un mondo migliore li troverete sicuramente, magari scoprendo un giovane maestro trentino che ha sfidato le lobby dei libri di testo sostituendo i pesanti zainetti dei suoi alunni con microscopiche e gratuite chiavette usb, oppure leggendo della guerra asimmetrica dichiarata da Camilla Lattanzi alle lobby delle acque minerali.
E se alla domanda “Costa di più un litro di acqua o un litro di benzina?” vi viene naturale rispondere “un litro d'acqua”, allora Nostra Eccellenza potrà riservarvi più sorprese di quanto possiate immaginare.

Temo solo che costi un capitale : (

Ho già letto Obietivo decrescita di Mauro Bonaiuti. E' una raccolta di testi, tra cui quello d'apertura del fondatore del movimento, Serge Latouche. (ho letto anche Nuoce gravemente ai luoghi comuni di Michael Zezima sull'argomento)

Si imparano molte cose come l'effetto rimbalzo che ostacola di fatto l'idea di sviluppo sostenibile (Latouche dice "abbasso lo sviluppo sostenibile, viva la decrescita conviviale").

La cosa che non mi convince di questi modelli è il fatto che bisogna "cambiare radicalmente le abitudini di consumo". Per le seguenti ragioni.

- è meglio lasciare la scelta delle abitudini di consumo a ciascun individuo...ad esempio io cerco di comperare meno vestiti possibili (i cosiddetti pochi ma buoni, cioè che mi piacciono) ed infatti non ho un guardaroba di 20 jeans, 50 magliette, 20 camicie, ecc... ma è una scelta personale... se molte persone si fanno imbambolare dalla pubblicità il cui scopo è quello di far sembrare che i vestiti fighi, auto figa, colmino le insicurezze non mi sento di bacchettarle...

- anche mantenendo i nostri livelli di consumo, si può fare moltissimo (dalla raccolta differenziata ai trasporti pubblici al risparmio energetico alla spesa di prodotti ortofrutticoli locali ecc...) ma la grande questione è quella energetica...bisogna aspettare che il solare diventi abbastanza effciente, fino a quel momento chi rinuncerebbe all'auto, ai prodotti americani (soprattutto per i musicisti) o ad altre comodità?

- infine sarà il mercato a mettere a dura prova l'attaccamento ai livelli di vita attuali...se il petrolio scarseggia, tra 5 anni la benzina costerà 5 euro al litro ed il reddito sarà pressocchè uguale ad oggi (vista l'imminente recessione mondiale, la più grande dal 1929, che fermerà le economie occidentali e quelle collegate, come la Cina, le tigri asiatiche, per minimo 2-4 anni) le persone dovranno decidere se varrà la pena camminare di più o di meno in auto (comunque aumenteranno anche le tariffe dei trasporti pubblici, anche quelli "puliti" che consumano energia elettrica il cui paniere è per lo più formato da fonti fossili non rinnovabili)

insomma che dire? come diceva il vecchio proverbio, vedendo facendo.

Sembra molto interessante: penso che ci farò un pensierino. Però non ho capito questo:

Shelby wrote:E se alla domanda “Costa di più un litro di acqua o un litro di benzina?” vi viene naturale rispondere “un litro d'acqua”, allora Nostra Eccellenza potrà riservarvi più sorprese di quanto possiate immaginare.

A me verrebbe istintivo rispondere "un litro di benzina", invece... È un refuso o ho capito male io?

Shelby wrote:Temo solo che costi un capitale : (

Poteva andarci peggio: come dice la scheda su IBS costa 12 euro ^^

si infatti anche io dire un litro di benzina