Indiana Jones

Mi è piaciuto parecchio quest'articolo di Valerio Evangelisti:

http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/spettacoli_e_cultura/indiana-jones/indiana-jones/indiana-jones.html

Ho sempre avuto una passione per Indiana Jones, per il suo personaggio, nata probabilmente dai videogiochi, prima e poi dai film. Eh già, è strano, ma credo sia così. Cioè, i film da piccolo mi piacevano un sacco, forse perché mi piaceva vedere gente che per dessert succhiava cervelli di scimmia, che camminava in cunicoli popolati da insetti scricchiolanti come biscotti etc.

Però insomma, il vero amore per il personaggio è iniziato col video gioco dell'ultima crociata, quello in cui l'avventuroso archeologo va alla caccia del Graal. Quel gioco non l'ho mai finito, ma da piccolo ci ho passato ore e ore appresso. Insieme a me, qualche amico, mia madre, o altri. Mai finito! Quando in Italia è arrivato il film, speravo di risolvere il gioco con il film (eh già, all'epoca non c'era internet).

Ancora più bello di questo, è il capitolo successivo: Indiana Jones and the Fate of Atlantis, dove "fate" è il destino e non le fate. Un gioco che è un vero capolavoro ed è quello di cui parla Valerio Evangelisti. Mi ha colpito il fatto che Evangelisti fosse tanto legato a quel videogioco, però insomma, ne sono contento.

Ne approfitto per consigliare a tutti di andare al cinema a vedere l'ultimo film. Io ancora non l'ho visto, ma conto di farlo presto.

EEeeeeeh beh io, ammetto, sono prevenuta perché ho visto qualcosa di Indiana Jones, ma non mi ha mai esaltato troppo e, boh, non mi attira come film. Però sono certa che se mi capitasse di vederlo, lo farei, dopotutto