Sesso in cambio di buoni voti agli esami a Matera

Leggo stamattina su Repubblica che all'università di Matera è saltato fuori un piccolo scandalo: un professore regalava voti alti alle studentesse che accettavano di scambiare i propri fluidi con lui.
Matera è una città piccola, molto perbene, e notizie come questa, sinceramente, più che scandalizzarmi mi fanno morire dalle risate: leggendo l'articolo a sovrastare lo schifo c'è stato un sorriso fisso che mi si è stampato sulla faccia, perché mi è venuto da pensare a tutte le implicazioni che questo episodio provocherà, mi è venuto subito da pensare agli anni futuri in cui nella piazza del paese si parlerà di ciò che evidentemente tutti già sapevano, ma con rinnovata ipocrisia, oltre ovviamente ad additare le protagoniste, che non avranno lo status di vittima ma di Puttanone DOC. Superlol! :D

P.S.: la ciliegina sulla torta è che l'avvocato difensore di questo esimio professore è Michele Porcari, ex sindaco di Matera per una giunta di centro-sinistra. Porcari, a sua volta, è coinvolto in un processo per alcune presunte magagne che avrebbe svolto quando era sindaco, e il suo avvocato difensore è Nicola Buccico, attuale sindaco di Matera per una giunta di centro-destra. Nicola Buccico, a sua volta, è inquisito dalla procura di Catanzaro (ovvero De Magistris), ma purtroppo il suo avvocato non è Porcari, o il cerchio si sarebbe chiusa in maniera perfetta. Questo non c'entra nulla con la questione del professore, ma ho pensato di inserirlo per aumentare la dose dei lol di questo thread!

Eheh, vero.

Beh comunque sul fatto di ciò che diranno gli abitanti di Matera c'è una parte di vero.
Insomma, le cose si fanno in due, quindi anche la ragazza ha concorso allo "scambio".
Poteva anche denunciarlo e fargli perdere il posto.

Insomma, magnaccio uno e facili le altre.

Beh, l'articolo parla sia di studentesse che si offrono volontariamente sia di ricatti, quindi io prenderei caso per caso: volevo evidenziare come molto probabilmente la brava gente materana non si porrà il disturbo di tentare di capire e/o approfondire, ma etichetterà tutto e passerà la paura ^^

Wick wrote:Beh, l'articolo parla sia di studentesse che si offrono volontariamente sia di ricatti, quindi io prenderei caso per caso: volevo evidenziare come molto probabilmente la brava gente materana non si porrà il disturbo di tentare di capire e/o approfondire, ma etichetterà tutto e passerà la paura ^^

Al tg sottolineavano come nei casi in cui le ragazze abbiano rifiutato la "proposta" del prof, il loro voto non sia comunque stato influenzato negativamente.

Al tg sottolineavano come nei casi in cui le ragazze abbiano rifiutato la "proposta" del prof, il loro voto non sia comunque stato influenzato negativamente.

Dai, finiamola...per i ricatti c'è il Tar ed il Tribunale. Basta portarsi dietro un registratore e parlare col prof. Si denuncia e perde il posto.

Leggere concussione

"Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio che, abusando della sua qualità e dei suoi poteri costringe o induce taluno a dare o promettere indebitamente, a lui o ad un terzo, denaro od altra utilità, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni".

Ragazzi, gli strumenti ci sono...non hanno tutti i torti le persone di Matera a definire la ragazza "di facili costumi" mettendosi il cuore in pace.
Se una ragazza/o non vuole darla/lo è libero di farlo.

Concordo con i bigotti materani. :D

Mah, io sarei comunque per il vagliare caso per caso: va bene che le ragazze che si rifiutavano magari avevano anche bei voti, ma non me la sento di escludere che in nessun caso ci sia stato, per esempio, un mix di paura e ingenuità che abbiano spinto una ragazza a non opporsi. Insomma, in un caso del genere io non parlerei di puttana.

Beh chiunque lo sa che è una cosa da non fare (cioè si sa che il professore è lì per valutare "imparzialmente" e "correttamente" e non può mercanteggiare voti).

A Messina si parla spesso di un prof ad Economia che sta oggi con questa calabrese domani con un'altra calabrese. Naturalmente sono studentesse. Si sa. Sono facili, chiedono raccomandazioni, danno "amore" in cambio. :D

Questo perbenismo femminista mi sembra a volte eccessivo.
La parità dei diritti c'è, solo che non basta scriverli sulla carta.
I diritti si fanno valere nei comportamenti individuali.
Ognuno si assume le responsabilità dei propri comportamenti e le conseguenze, come gli appellativi ad essi relativi.

Paura ed ingenuità non mi convincono.
Questa non è l'etica dei comportamenti e della responsabilità ma è l'etica di scaricare tutta la colpa alla "società".

Se ci sono le "escort", se ci sono le ballerine che vanno a caccia di politici, calciatori ed imprenditori per secondi fini, non è colpa della "società", anzi direi proprio che la società non c'entra un fico secco.

Almeno, questo è il mio punto di vista, anche al costo di possibili apostrofi come "maschilista, bigotto, matusa" che potrebbero rivolgermi questa categoria di "lavoratori/trici" e gioventù aspirante tale.

Non metto in dubbio che sia una cosa sbagliata, sia chiaro: vorrei solo che si cercasse di fare una distinzione tra chi commette un errore (e può succedere per mille motivi) e chi sa cosa sta facendo e cosa significhi.
Entrambi i casi andrebbero, ovviamente, evitati, ma non si dia della "puttana" a tutte indiscriminatamente, insomma: questo voleva essere il senso del mio discorso.

Si l'ho capito, ma non concepisco l'"errore" in una situazione simile.

O ci stai o non ci stai.

E io invece non riesco a essere così netto a prescindere.

Secondo me le situazioni non sono mai così nette, con questo non mi sento di escludere che una gran parte delle donne decide di "far carriera" universitaria o lavorativa utilizzando metodi e mezzi illegali ed immorali (volendo qualificare a tal livello certi comportamenti), anzi...pensiamo alla Carfagna, addirittura in Parlamento abbiamo una degna rappresentante di tale categoria!

Detto ciò, per me il peggio del peggio resta il professore, datore di lavoro o chiunque "ricatti", degno figlio della società italiana.

Inoltre la parità dei soli diritti scritti non basta a rendere una società, bigotta e piena di pregiudizi, qual è quella italiana, civile e rispettosa di quelle categorie da sempre considerate inferiori o più deboli (non parlo solo delle donne, ma anche degli infermi o dei malati di mente, per esempio).

Shelby wrote:Detto ciò, per me il peggio del peggio resta il professore, datore di lavoro o chiunque "ricatti", degno figlio della società italiana.

Si anche se, secondo me, la qualità di una società di vede dalle azioni e soprattutto dalle reazioni ad azioni sbagliate.
Se esiste il servilismo, in quella italiana, non è certo colpa del prof. (che non fa altro che prolungare questa lunga "tradizione") ma di chi non s'indigna, di chi non prende carta e penna andando in procura.

Il voto non è, inoltre, l'obiettivo ultimo dello studio, e se così fosse, si svilisce tutto.