Fiera del libro a Torino: Israele e Palestina
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Fiera del libro a Torino: Israele e Palestina
Alla Fiera del Libro che si tiene ogni anno a Torino, questa volta Israele sarà l'ospite d'onore. Ovvero: sono stati invitati a partecipare alla manifestazione culturale scrittori ed intellettuali israeliani (e suppongo anche palestinesi). Questo ha causato non poche polemiche e anche minacce di boicottaggio da parte di molta gente e intellettuali, a quanto ho capito, anche israeliani, sostenendo che una cosa del genere serve solo a fini propagandistici, per mostrare il lato più bello di Israele (che indubbiamente ha un ricchissima cultura) mettendo da parte i crimini che sta compiendo. Questo lo dice un poeta israeliano intervistato dal manifesto, qui:
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/05-Febbraio-2008/art24.html
In realtà lui è stato invitato in Francia, ma credo che cambi poco.
Altri articoli inerenti la questione:
http://www.nazioneindiana.com/2008/02/06/vattimo-sul-dibattito/
http://www.nazioneindiana.com/2008/02/06/domande-scomode/
Qui, il commento di uno dei "boicottatori":
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=4107&ID_sezione=&sezione=
Voi che ne pensate?
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/05-Febbraio-2008/art24.html
In realtà lui è stato invitato in Francia, ma credo che cambi poco.
Altri articoli inerenti la questione:
http://www.nazioneindiana.com/2008/02/06/vattimo-sul-dibattito/
http://www.nazioneindiana.com/2008/02/06/domande-scomode/
Qui, il commento di uno dei "boicottatori":
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=4107&ID_sezione=&sezione=
Chi boicotta non vuole affatto impedire agli scrittori israeliani di parlare ed essere ascoltati. Non vuole che essi vengano come rappresentanti ufficiali di uno Stato che celebra i suoi sessant'anni di vita festeggiando l'anniversario con il blocco di Gaza, la riduzione dei palestinesi in una miriade di zone isolate le une dalle altre (per le quali si è giustamente adoperato il termine di bantustan nel triste ricordo dell'apartheid sudafricana), una politica di continua espansione delle colonie che può solo comprendersi come un vero e proprio processo di pulizia etnica. E' questo Stato, non la grande cultura ebraica di ieri e di oggi (Picchioni e Ferrero hanno forse pensato di invitare alla Fiera Noam Chomsky o Edgar Morin?) che la Fiera si propone di presentare solennemente ai suoi visitatori, offrendogli un palcoscenico chiaramente propagandistico, certamente concordato con il governo Olmert (che del resto sta offrendo lo stesso «pacchetto» anche alla Fiera del libro di Parigi, due mesi prima che a Torino).
Voi che ne pensate?
Re: Fiera del libro a Torino: Israele e Palestina
Sono d'accordo con la protesta deigli israeliani e con la loro presa di posizione. Penso anche io che lo Stato di Israele oggi non rispecchi quella cultura, sensibilità e storia che gli ebrei nel tempo hanno accumulato, soffrendo per le persecuzioni subite.
Tantissime volte mi sono domandata perché gente che ha sofferto così tanto, magari non proprio direttamente, ma sicuramente quasi tutti indirettamente, perdendo genitori e parenti nei campo di concentramento o durante la guerra o a causa delle persecuzioni, non abbia poi saputo mantere una memoria storica. Il così detto: "Non dimenticare" che tanto si riepete quando si parla di Olocausto.
Oggi come oggi, la striscia di Gaza è un mondo a parte, dove la gente muore e l'odio si intensifica sempre di più. Come, mi domando, gente con una tale cultura non capisce che non serve tutto ciò.
Ho sempre confidato nel buon senso di tutti quegli israeliani e palestinesi che, a prescindere dai giochini politici e dai propri trascorsi (ricordiamo che Sharon è stato accusato di essere il mandate del massacro nei campi di Sabra e Shatila, certo tutto era tranne una persona meritevole di gestire una situazione così delicata), credo potranno un giorno trovare una soluzioen pacifica, qualsiasi essa sia.
Tantissime volte mi sono domandata perché gente che ha sofferto così tanto, magari non proprio direttamente, ma sicuramente quasi tutti indirettamente, perdendo genitori e parenti nei campo di concentramento o durante la guerra o a causa delle persecuzioni, non abbia poi saputo mantere una memoria storica. Il così detto: "Non dimenticare" che tanto si riepete quando si parla di Olocausto.
Oggi come oggi, la striscia di Gaza è un mondo a parte, dove la gente muore e l'odio si intensifica sempre di più. Come, mi domando, gente con una tale cultura non capisce che non serve tutto ciò.
Ho sempre confidato nel buon senso di tutti quegli israeliani e palestinesi che, a prescindere dai giochini politici e dai propri trascorsi (ricordiamo che Sharon è stato accusato di essere il mandate del massacro nei campi di Sabra e Shatila, certo tutto era tranne una persona meritevole di gestire una situazione così delicata), credo potranno un giorno trovare una soluzioen pacifica, qualsiasi essa sia.
Re: Fiera del libro a Torino: Israele e Palestina
Shelby wrote:Sono d'accordo con la protesta deigli israeliani e con la loro presa di posizione. Penso anche io che lo Stato di Israele oggi non rispecchi quella cultura, sensibilità e storia che gli ebrei nel tempo hanno accumulato, soffrendo per le persecuzioni subite.
Beh, il boicottaggio è promosso soprattutto da italiani. Se guardi i firmatari, in mezzo c'è persino Daria Bignardi. Le polemiche riguardo il boicottaggio sono sorte perché pensano che questi firmatari vorrebbero boicottare la cultura israeliana, quando invece lo scopo è un altro. Non so se tutti gli intellettuali israeliani o palestinesi invitati abbiano rifiutato l'invito.
Tantissime volte mi sono domandata perché gente che ha sofferto così tanto, magari non proprio direttamente, ma sicuramente quasi tutti indirettamente, perdendo genitori e parenti nei campo di concentramento o durante la guerra o a causa delle persecuzioni, non abbia poi saputo mantere una memoria storica. Il così detto: "Non dimenticare" che tanto si riepete quando si parla di Olocausto.
Io penso proprio che non abbiano dimenticato. E anzi, molto spesso mi sembra che venga utilizzato quello che hanno subito in passato come scusa del comportamento attuale. Insomma, la memoria c'è, è la reazione a questa memoria che è sbagliata, che sembra quasi una sorta di vendetta. Del resto vale sempre il detto che violenza porta violenza.
Re: Fiera del libro a Torino: Israele e Palestina
Ma vendetta a cosa e per cosa? Gli arabi non c'entrano nulla.
Non so quante generazioni sono state distrutte da questa assurda violenza, sono certa che la violenza porta violenza, tanto è vero che è solo l'odio a portare avanti questa insensata guerra. L'odio e la politia statunitense del simpaticone.
Non so quante generazioni sono state distrutte da questa assurda violenza, sono certa che la violenza porta violenza, tanto è vero che è solo l'odio a portare avanti questa insensata guerra. L'odio e la politia statunitense del simpaticone.
Re: Fiera del libro a Torino: Israele e Palestina
Shelby wrote:Ma vendetta a cosa e per cosa? Gli arabi non c'entrano nulla.
Beh, sì certo. Ma chi ha subito violenza è portato a farlo agli altri.
Re: Fiera del libro a Torino: Israele e Palestina
Io penso proprio che non abbiano dimenticato. E anzi, molto spesso mi sembra che venga utilizzato quello che hanno subito in passato come scusa del comportamento attuale.
E' vero che spesso basta criticare un'idea di qualche personaggio di religione ebraica o del governo israeliano per scatenare la caccia agli "antisemiti".
"Con la parola antisemitismo si indicano i pregiudizi e gli atteggiamenti persecutori nei confronti degli ebrei." Wikipedia.
Non credo che questo sia il caso.
Ninus- Cazzone impermeabile
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Re: Fiera del libro a Torino: Israele e Palestina
Ninus wrote:Io penso proprio che non abbiano dimenticato. E anzi, molto spesso mi sembra che venga utilizzato quello che hanno subito in passato come scusa del comportamento attuale.
E' vero che spesso basta criticare un'idea di qualche personaggio di religione ebraica o del governo israeliano per scatenare la caccia agli "antisemiti".
"Con la parola antisemitismo si indicano i pregiudizi e gli atteggiamenti persecutori nei confronti degli ebrei." Wikipedia.
Non credo che questo sia il caso.
Questo è verissimo, purtroppo.
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