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La sfiducia

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Post by Shelby Tue 06 May 2008, 21:37

Ho pensato che una delle sensazioni che posso dire mi appartengono di più, in questo periodo della vita, penso sia decisamente la sfiducia verso il futuro, verso tutto, in pratica. Dipenderà dal fatto che non guadagno nulla e comunque lavoro, ugualmente, alla stregua di chi lavora davvero oppure perché vedo un'Italia allo sfascio, una società che sta cambiando, ma non mi piace ciò che sta diventando? non so davvero.

Non pensate che la sfiducia sia un un sentimento abbastanza presente e comune ormai nella nostra società? E se fosse questa la motivazione, oltre ad una certa disperazione, che porta la gente a chiudersi ed a seguire certi politici, i quali magari ispirano, in qualche modo, un po' di fiducia? In fondo, se non fosse questa la ragione, a che cosa si dovrebbe addebbitare questa situazione?

Ci penso spesso. Voi che ne dite?
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Post by Kujo Tue 06 May 2008, 22:22

Uhm ma a parte questa cosa che lavori e non guadagni (che cmq penso che prima o poi cambierà eh) cos'è cambiato dall'ultima volta che NON ti sei sentita così, e quando è stato?
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Post by Shelby Wed 07 May 2008, 00:56

Kujo wrote:Uhm ma a parte questa cosa che lavori e non guadagni (che cmq penso che prima o poi cambierà eh) cos'è cambiato dall'ultima volta che NON ti sei sentita così, e quando è stato?

Uh mi sento dallo psicologo O_O beh in precedenza riponevo più fiducia nel futuro, ma il punto non è quello che penso o sento io, era lo spunto della riflessione, più che altro mi domando se potrebbe parlarsi di una sensazione comune, magari tipica di questo periodo di crisi, economica, di cultura e quant'altro, che stiamo attraversando.
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Post by Ransie Wed 07 May 2008, 10:47

Beh, dai, Gianfranco ti ha fatto una domanda azzeccata! XD Mi sembra tale e quale ad Andrea, quando si mette a psicanalizzare! °°
Comunque credo che si tratti di una sensazione comune, a me è capitato diverse volte (eh...meglio stenderci un velo sopra :P) e mi sono salvata con la psicanalisi di Andrea (non so ancora come fa a sopportarmi :P). Comunque sono sicura che ci sono un sacco di persone che si sentono così, come te perchè viviamo in una generazione in cui aleggia una sorta di malcontento e di sfiducia generale, in quanto deriva dalla situazione politica attuale in Italia oppure dalla nostra situazione personale. Almeno credo...
Ti capisco che non guadagni e mi sa che anche questo contribuisce ad acuire il tuo disagio, però, visto che tu t'impegni davvero, da un momento all'altro tutti riconosceranno il tuo valore! Del resto chi semina raccoglie...
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Post by Kujo Wed 07 May 2008, 11:11

Ma no io non volevo psicanalizzare, volevo approfondire La sfiducia 381596
Cmq per rispondere alla domanda, non so... Credo di essere un tipo abbastanza ottimista, quindi anche verso il futuro. Cerco di vedere i lati positivi delle cose o cmq di accontentarmi, boh.
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Post by Già Wed 07 May 2008, 12:04

Io credo che la sfiducia nella società e nel futuro esista da sempre.
Mio nonno me ne parlava sempre...mi ha raccontato più volte la sua giovinezza...e le sue idee verso il futuro.
E' uno stato d'animo..una sensazione che credo inappellabile e indiscutibilmente, in forme più o meno diverse, ci accumuna tutti.
Io ad esempio ho sfiducia verso la raccolta differenziata a Messina, sfiducia verso la politica mondiale, sfiducia verso le nuove generazioni (parlo già da vecchio! ahahahah!)...
Cosa ben diversa è la SFIDUCIA PERSONALE....intesa come sfiducia TOTALE nell'uomo e nel mondo.
Questo tipo di sfiducia è strettamente personalsoggettiva ed è assolutamente NATURALE...non ne vedo nessuna malattia o psicocazzzofiga...più che altro trovo per vissuto ed esperienze anche morali e fisiche personali che il più delle volte questa sfiducia è una protezione...cioè..lo so che sembra assurdo...ma ho come l'impressione che denigrando un pò tutto possiamo giustificare meglio noi stessi e le nostre azioni.
In un tema di una bambina delle elementari o delle medie che mi hanno fatto leggere qualche anno fa c'era scritto:"...se vediamo tanto sporco intorno a noi...sicuramente è perchè lo sporco è anche dentro di noi.."
Non posso ovviamente sapere cosa voleva dire la bambina...ma quello che ho percepito io da quelle parole è che questo sporco sfiducioso inevitabilmente si è impossessato di noi...e probabilmente, sicuramente sta SOLO a noi venirne fuori, dare una ripulita a partire da noi stessi, poi passare al balcone di casa, poi al cortile, poi al quartiere e poi chissà...conquistare il mondo in una notte..(cit.)
Personalmente non sono positivista ... anzi..se mi guardo in tondo non mi viene affatto da ridere e manco da sorridere...eppure tutti mi descrivono come una persona gioiosa, divertente ed esposta..per quanto desidererei passare inosservato...cerco di fare il mio ogni giorno, cerco di GODERE della giornata al meglio delle mie possibilità...cerco serenità e azione...non mi fermo mai...ho tantissime cose da fare...e tutto questo mi basta per non sfiduciare, pensando a quant'è bello vivere e far vivere...e credimi PA'...per quanto non pagato...forse il tuo lavoro a qualcuno lo fa vivere.
I soldi arriveranno...come i figli... (che equivale al classico "chi semina raccoglie!")
Il mondo non è solo mio...
G.

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Post by jabuticaba Wed 07 May 2008, 12:16

Il senso di sfiducia dilaga tra i giovani.. e lo vedo qui.. in questa città.. sfiducia nel proprio luogo, sfiducia verso se stessi e verso gli altri..
E questo è il motivo per cui molti lasciano (nel piccolo) Messina, per andar fuori (e nel grande l'Italia). Invece, secondo me dobbiamo avere l'idea che le cose possono migliorare, e dobbiamo lottare per questo..
Nn so cosa mi riserverà il futuro e pensandoci ho mille perplessità.. ma cerchiamo di migliorarci.. crescere.. di cercare di avere ciò che ci spetta.. e quando lo otterremo sarà ancora più bello perchè sudato..

Pà.. per quanto riguarda il tuo lavoro nn pagato, bè.. se si apre uno spiraglio, nel senso che se ti serve per formazione, se un giorno potrà essere ripagato tutto questo, se un giorno ti pagheranno, e allora continua.. altrimenti, cerca verso altri lidi..
L'importante è comunque essere sfruttati il meno possibile, perchè inevitabilmente veniamo sempre un pò sfruttati.
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Post by Ninus Wed 07 May 2008, 19:10

Mah, secondo me la sfiducia nel futuro si ha, o almeno io la sto avvertendo, nel periodo di fine studi/inizio lavoro, periodo di cambiamento, di transizione nel quale per la prima volta dobbiamo vedercela da soli, senza genitori che guidano, senza professori/mentori, senza un piano di studi.

Probabilmente sarà anche il periodo di crisi, tutti dicono che trent'anni fa era tutto più facile. Un diploma e lavoravi, una laurea e potevi facilmente diventare prof universitario, studiavi musica da uno bravo, se eri tra i migliori allievi avevi grandi possibilità di poter farlo da professionista.

Oggi i mercati sembrano ipersaturi, un modello di sviluppo è finito (il fordismo) e le cose su cui si basava (materie prime a basso costo, mercati da riempire) stanno iniziando a scarseggiare.
La tecnologia permette a pochi di fare ciò che prima facevano in molti, la caduta del muro ha messo sul mercato migliaia di lavoratori ultrapoveri. La disoccupazione è di massa e si tenta di abbatterla con i contratti a termine.
Nessuno sembra avere una strategia lunga. Le imprese cercano precari perchè hanno piani che guardano di tre mesi in tre mesi se va bene.

Sinceramente quando ero alle superiori non ero per nulla pessimista, quand'ero ai primi anni di università nemmeno, nemmeno l'anno scorso, ma da quest'anno già inizio a farmela sotto. Probabilmente sarà anche il fatto che si ascolta ciò che dicono gli altri, che tutto è difficile ecc... ma magari si sbagliano o magari sono più pigri, chi lo sa.

Chi si ricorda le sensazioni del primo giorno d'asilo o del primo giorno di scuola? Credo che sia una cosa diversa ma in fondo molto simile.
I risultati arriveranno, le abitudini si formeranno, l'autostima migliorerà e si diventerà adulti. Speriamo di riuscirci ahah
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Post by Shelby Wed 07 May 2008, 19:42

Uhm non volevo, in effetti, parlare del mio sfruttamento personale, comunque ringrazio tutti per l'incoraggiamento e le belle parole *_*, potrei commuovermi ç_ç.

Detto ciò, forse è vero che se vediamo tanto schifo in giro, un po' ce l'abbiamo anche dentro o vogliamo giustificare questo nostro lato non così positivo ed è, sicuramente, anche vero che una tale sensazione di sfiducia è conessa ai periodi di cambiamento (mio padre mi raccontava che anche lui si sentiva così quando ha iniziato a lavorare o, quando era giovane, guardando al futuro), ma, nonostante tutto, credo che il precedente e questo secolo, forse perché a loro volta di passaggio, siano percepiti come più "neri" degli altri vissuti.

Penso alla crisi del lavoro e penso alla difficoltà per tanti italiani di formare una famiglia, di comprarsi una casa o anche solo di andare in vacanza, questo per rimanere nell'ambito della vita di tutti i giorni. Il pessimismo verso l'esterno, lo definirei così, tutto sommato c'è, a parere mio, non riesco a capire, però, se è o meno "giustificato" da fatti concreti.
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Post by ilSignorCarlo Wed 07 May 2008, 22:05

Io penso che la sfiducia sia sempre esistita, sempre proporzionata al giusto contesto e in relazione a diversi fattori. Penso che possa essere un elemento caratteristico dell'uomo, che forse è un po' un modo di salvaguardarsi, di mettere le mani avanti. Pensare sempre al peggio permette di stabilire una sorta di confine, un limite che, si spera, molto probabilmente, non viene mai raggiunto e quindi si prova il sollievo di avercela fatta, di scampare al pericolo. Farà parte dello spirito d'autoconservazione o qualcosa di simile, non so, ma penso sia una cosa naturale. Lo si fa anche per non tenere troppo alte le aspettative nei tuoi confronti da parte degli altri e cose così.

E' un pessimismo preventivo.

Poi va beh, ci sono pure le dovute eccezioni.
A tutto ciò contribuisce anche la società nella quale si viv, che probabilmente non manda molti segnali positivi. Ma insomma, oggi possiamo avere un problema che ci affligge, ma in passato magari ce n'erano altri mille più gravi. Tutto è proporzionato. Se ai 30 anni ci si dispera perché non si trova lavoro, quando ne hai 16 ci si dispera per un 2 in pagella. Con il giusto distacco, le due situazioni non sono paragonabili, perché il 16enne non morirà di fame e non avrà grossi problemi, ma dal punto di vista dei suoi 16 anni queste cose non contano e la disperazione per il 2 può essere grande quanto quella del 30enne per la disoccupazione.

Non che tutto ciò sia di qualche aiuto, ma va beh.
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Post by Shelby Sun 08 Jun 2008, 17:57

Riprendendo l'argomento della sfiducia, ma come possiamo pensare ad una società migliore visto quello che accade in questi giorni?

Non vi pare che "chi gestisce il potere" stia progressivamente cercando di buttarci sul lastrico? voglia sempre più portarci allo stremo delle forze?

Perché io devo continuara ad arrabbattarmi per lavorare, quando mi sono preparata per capire come gestire la materia dell'immigrazione e poi assisto a queste capre che producono leggi insulse che non risolveranno mai i nostri problemi?

Ma cosa dovrebbe portarmi ad avere fiducia verso il futuro, verso quale futuro? Me e ve lo domando.
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Post by Ninus Sun 08 Jun 2008, 18:55

Inviterei a leggere il solito editoriale di Eugenio Scalfari della domenica, intitolato "Poche speranze, molta paura".

di cui la parte saliente è questa:

Ho letto ieri un'intervista di Bini Smaghi, uno dei membri del direttorio della Bce, in cui questa politica insana viene spiegata così: "Sappiamo che l'inflazione in Europa è importata dall'estero e quindi è fuori dal nostro controllo, ma ad essa si potrebbe aggiungere un'impennata della domanda interna europea. Per evitare questa prospettiva dobbiamo inasprire il costo del danaro".

A me sembra incredibile questo modo di ragionare e lo scrivo ormai da molti mesi, ma nessuno spiega quale possa mai essere la logica dei banchieri centrali europei. Del resto questo concentrato di ossimori lo ritroviamo in tutti i documenti delle agenzie monetarie ufficiali: Fondo monetario, Ocse, Banche centrali, Commissione europea.

Tutte queste Autorità lamentano un deficit di domanda e propugnano una politica di crescita ma nello stesso tempo raccomandano vivamente misure che contengano la domanda: tagli di spesa, blocco della redistribuzione del reddito, politiche monetarie restrittive. Bini Smaghi lo dice in modo esplicito: dovremo comprimere la domanda. Draghi applaude, come tutti i suoi colleghi. Gli economisti indipendenti concordano. Ma non c'è uno straccio di spiegazione che ci dica in che modo far crescere l'economia restringendo la domanda sia di consumi sia di investimenti.

Come ben sanno quelle persone che comprendono bene o male il funzionamento del sistema, la disoccupazione dipende, bene o male, dal tasso d'interesse, dall'ammontare degli investimenti pubblici e dalla distribuzione del reddito (chi se l'aspettava delle parole così da un radicale, liberal-riformista ma intelligente, come Scalfari?).

La sfiducia è dovuta da un lato dal fatto che il petrolio sale e con esso i prezzi in generale, perchè siamo in un periodo di transizione, dall'altro dalla politica economica dei governi e delle banche centrali.

Non è questo che mi preoccupa, ma il fatto che le persone non abbiano la minima idea del mondo nel quale vivono e sfornano un'ignoranza spaventosa, cercando capri espiatori come i cinesi, gli indiani, il protezionismo. Al nord anche per questo hanno votato Lega e Pdl (insomma, hanno votato per Tremonti, vicino ad entrambi i partiti).

Praticamente come per la giustizia, anche per l'economia le persone non hanno per nulla idea. In un paese come l'Italia dove rai 1, 2, rete 4, canale 5, italia 1, un po' anche la 7, disinformano continuamente giorno dopo giorno le masse, basta uno Scalfari sulla Repubblica o un Halevi sul Manifesto per riportare il dibattito sulla normalità? A quanto pare, proprio NO.

Passa a parlare di Tremonti (quello per cui gli italiani hanno votato al Nord):

In realtà Tremonti non ha nulla in cassa salvo quello che gli hanno lasciato Visco e Padoa-Schioppa. Era abbastanza, l'aggravarsi della crisi generale ha assottigliato l'extra-gettito ma ancora ce n'è.

Naturalmente non basta per fare tante cose. L'Ici se ne porta via 2,6 miliardi e non serve a niente. Tremonti, non sapendo dove trovare i soldi, li ha presi dalle casse della Regione siciliana (1 miliardo e 300) e calabrese (300). Ma ne è nato un putiferio che è ancora in corso. Poi c'è il Comune di Roma che si porta dietro da dieci anni e più un debito mai saldato dallo Stato e quindi aumentato con interesse composto. Poi c'è la Sanità del Lazio, ereditata dall'epoca Storace e prima ancora.

Ma poi, a turbare i sonni del Tesoro, c'è Alitalia. Quello è un pasticcio molto grosso e non se ne vede per ora la fine.

Ne ho accennato domenica scorsa e quindi non mi ripeto se non per dire che trovare uno o due miliardi, tra Banca Intesa e qualche Colaninno, magari ci si riesce, ma non serve a niente se non entrerà in campo un vettore internazionale di prima grandezza. Il quale: 1. Per ora non c'è. 2. Se spunterà chiederà tagli assai più gravosi di quelli di Air France di tre mesi fa. Ma se nelle prossime due settimane Bruxelles riterrà di annullare il prestito di 300 milioni portato a patrimonio dallo Stato ad Alitalia, allora la società sarà messa in liquidazione e Tremonti dovrà tirar fuori una bella somma per i ricaschi sociali sul personale di volo e di terra. Insomma una catastrofe. Le speranze e la paura, come è titolato il libro del ministro del Tesoro. Soprattutto la paura.

Ma tutto questo non importa più alle persone (sempre che sappiano di cosa si sta parlando).

Molte persone che conosco, anche grandi, magari votano Berlusconi ma con comportamenti elettorali schizofrenici. In sostanza votano per uno che favorisce la precarietà ma al contempo se nella loro vita hanno dovuto scegliere tra lavoro privato rischioso e pubblico garantito a tempo indeterminato hanno optato per il secondo e spingono figli o parenti a fare altrettanto. In sostanza preferiscono (per loro stessi) un lavoro con garanzie dopodichè votano per l'esatto opposto. Uno sdoppiamento di personalità assurdo.

La confusione mediatica ha distrutto anche la logica, quella semplice.

Beh non c'è da stupirsi se poi Castagnetti si definisce "matto" piuttosto che conservatore.
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Post by Ninus Sun 08 Jun 2008, 19:05

Per rallegrare un po' la situazione rimando ad un recente articolo sempre di Repubblica

Il 2007 è stato l'anno del sorpasso: a livello globale, dal punto di vista dei nuovi impianti, l'eolico ha battuto il nucleare. L'anno scorso sono stati installati 20 mila megawatt di eolico contro 1,9 mila megawatt di energia prodotta dall'atomo. E' un trend consolidato da anni e destinato, secondo le previsioni, a diventare ancora più netto nei prossimo quinquennio. Ma non basta. Per la prima volta l'eolico ha vinto la gara anche dal punto di vista dell'energia effettivamente prodotta.

"La novità è che, anche tenendo conto di questo differenziale di uso, nel 2007 l'eolico ha prodotto più elettricità del nucleare", spiega Gianni Silvestrini, direttore del Kyoto Club. "E gli impianti eolici che verranno costruiti nel periodo 2008 - 2012, quello che chiude la prima fase degli accordi del protocollo di Kyoto, produrranno una quantità di elettricità pari a due volte e mezza quella del nuovo nucleare. Se poi nel conto mettiamo anche il solare fotovoltaico e termico possiamo dire che, tra il 2008 e il 2012, il contributo di queste fonti rinnovabili alla diminuzione delle emissioni serra sarà almeno 4 volte superiore al contributo netto prodotto dalle centrali nucleari costruite nello stesso periodo".

Ovviamente, per fortuna, il mondo non segue nè Scajola, nè gli italiani.
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Post by Shelby Sun 08 Jun 2008, 22:07

perché nel mondo la gente pensa al meglio per se stessi, in Italia non è così, pensiamo tutti al meglio per chi comanda e sta bene.
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